funerali solenni – onoranze funebri Palermo – servizi funebri palermo – cremazioni Paternostro https://www.paternostrosnc.com onoranze funebri palermo servizi funebri servizi funerari palermo funerali cremazioni riti funebri palermo fratelli paternostro Thu, 21 Nov 2019 07:12:06 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=5.8.7 https://www.paternostrosnc.com/wp-content/uploads/2016/10/50_64x64-60x60.png funerali solenni – onoranze funebri Palermo – servizi funebri palermo – cremazioni Paternostro https://www.paternostrosnc.com 32 32 Crioconservazione. Speranza di una seconda vita. https://www.paternostrosnc.com/crioconservazione-speranza-seconda-vita/ Thu, 21 Nov 2019 07:12:06 +0000 https://www.paternostrosnc.com/?p=1440 Essere immortali, eterni, o almeno provarci. Morire e poi rivivere. Come nei film di fantascienza. Darsi una possibilità seppur remota, senza alcuna certezza scientifica, per il momento. Chi sceglie la via della crioconservazione dopo la sua morte scommette su una speranza. Invece di farsi cremare o seppellire, almeno 2000 persone sono pronte in tutto il […]

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Essere immortali, eterni, o almeno provarci. Morire e poi rivivere. Come nei film di fantascienza. Darsi una possibilità seppur remota, senza alcuna certezza scientifica, per il momento.
Chi sceglie la via della crioconservazione dopo la sua morte scommette su una speranza. Invece di farsi cremare o seppellire, almeno 2000 persone sono pronte in tutto il mondo a farsi ibernare, sperando in un risveglio futuro quando la scienza e la tecnologia saranno in grado di riportarli in vita e curarli dalla malattia che li ha fatti morire. In tutto il mondo le persone crioconservate sono già 377 cui si aggiungono anche i cervelli, almeno una quarantina.

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CREMAZIONE A PALERMO https://www.paternostrosnc.com/cremazione-a-palermo-2/ Mon, 22 Jul 2019 06:39:31 +0000 https://www.paternostrosnc.com/?p=1320 Come si svolge la cremazione: La pratica della cremazione prevede l’incenerimento della salma in appositi impianti presenti in Italia, e nella conseguente raccolta delle ceneri in un’apposita urna. Le ceneri possono essere destinate alla tumulazione oppure alla dispersione, secondo la normativa vigente in materia, ma possono anche essere conservate privatamente dai parenti della persona scomparsa. […]

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Come si svolge la cremazione:

La pratica della cremazione prevede l’incenerimento della salma in appositi impianti presenti in Italia, e nella conseguente raccolta delle ceneri in un’apposita urna.

Le ceneri possono essere destinate alla tumulazione oppure alla dispersione, secondo la normativa vigente in materia, ma possono anche essere conservate privatamente dai parenti della persona scomparsa. In quest’ultimo caso, l’urna deve essere realizzata in un materiale resistente non degradabile e sigillata con saldatura, anche a freddo o tramite collanti.
Per lo svolgimento della cremazione è previsto il pagamento di una tariffa stabilita dal Ministero dell’Interno e aggiornata anno per anno, in base al Decreto Ministeriale del 1° luglio del 2002, elaborato di concerto con il Ministero della Salute.

Chi può richiedere la cremazione:

Esistono diverse modalità per richiedere la cremazione che riassumiamo qui di seguito:
Volontà testamentaria espressa dal defunto
Volontà manifestata da parte dei parenti del defunto : in primo luogo dal coniuge o, in sua mancanza, dal parente più prossimo, individuato sulla base degli articoli 74 e seguenti del Codice Civile. In caso di concorrenza di più parenti dello stesso grado, è necessario che gli stessi siano tutti d’accordo.
Iscrizione a una società di cremazione, con presentazione di una dichiarazione sottoscritta dall’associato e convalidata dal presidente della stessa associazione. In questo caso la società di cremazione farà valere la volontà del defunto anche in presenza di familiari dissenzienti.

Come richiedere la cremazione:

La cremazione deve essere autorizzata dall’Ufficiale di Stato Civile del Comune in cui è avvenuto il decesso, previa presentazione di un atto scritto che testimoni la volontà di cremazione. La documentazione deve includere un certificato redatto dal medico curante o dal medico necroscopico, con firma autenticata dal coordinatore sanitario. Deve risultare escluso il sospetto di morte dovuta a reato.

Tempi di rilascio e validità:

In presenza delle condizioni previste dalla legge, il rilascio dell’autorizzazione è immediato e la sua validità è illimitata.

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Cimiteri sovraffollati? C’è una nuova proposta per seppellire i morti. https://www.paternostrosnc.com/cimiteri-sovraffollati-ce-nuova-proposta-seppellire-morti-lungo-le-strade/ Tue, 16 Jul 2019 06:58:35 +0000 https://www.paternostrosnc.com/?p=1312 C’è poco da fare: la gente si ostina a morire. E per seppellirla aumentiamo il consumo di suolo e l’inquinamento. Un vero problema, specialmente in alcuni Paesi come il Regno Unito, che tra cinque anni potrebbe finire lo spazio disponibile nei cimiteri. Da tempo gli esperti stanno cercando soluzioni e proprio da Oltre Manica oggi […]

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C’è poco da fare: la gente si ostina a morire. E per seppellirla aumentiamo il consumo di suolo e l’inquinamento. Un vero problema, specialmente in alcuni Paesi come il Regno Unito, che tra cinque anni potrebbe finire lo spazio disponibile nei cimiteri.
Da tempo gli esperti stanno cercando soluzioni e proprio da Oltre Manica oggi arriva una nuova proposta, che qualcuno potrebbe ritenere bizzarra se non addirittura un po’ macabra: corridoi verdi di sepoltura lungo strade, ferrovie e marciapiedi, sfruttando anche quei terreni cuscinetto tra campagna e città che non trovano altra destinazione d’uso.
L’idea è del consulente per tematiche di salute pubblica John Ashton, che nel suo articolo, pubblicato sulle pagine del Journal of the Royal Society of Medicine, sottolinea come sia necessaria una nuova strategia per predisporre i luoghi di sepoltura. Una strategia che sia eco-compatibile, che guardi al pianeta che lasceremo alle generazioni future.
Per motivi culturali e religiosi in Occidente sono ancora moltissime le persone che scelgono la sepoltura anziché la cremazione, un sistema che sì permette di risparmiare spazio ma che non risolve il problema dell’inquinamento né del suolo (dato che a volte le urne vengono comunque seppellite) né dell’ambiente in genere (serve energia per bruciare i corpi e i prodotti di combustione vengono rilasciati in atmosfera). Occorre dunque trovare nuovi spazi, che magari, oltre a ospitare i nostri cari defunti, svolgano anche altre funzioni.
Così Ashton ha proposto di creare dei viali di sepoltura verdi che corrano lungo strade e ferrovie, oppure di assegnare una nuova destinazione d’uso a quei terreni che non possono essere utilizzati per altri scopi. Ancora, il consulente avanza l’idea di bloccare la cementificazione dei terreni agricoliai margini delle città destinandoli invece a ospitare i defunti e trasformandoli in un cuscinetto verde.

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Cosa vuoi diventare dopo la morte: una lapide, un albero o un corallo? https://www.paternostrosnc.com/cosa-vuoi-diventare-la-morte-lapide-un-albero-un-corallo/ Fri, 28 Jun 2019 12:53:20 +0000 https://www.paternostrosnc.com/?p=1298 Life after life, la vita oltre la vita. E non stiamo parlando di un ipotetico aldilà, ma del fatto, che, una volta morti, possiamo in qualche modo essere reimmessi nel ciclo della vita, nella natura. Rientrare in the circle of life, per fare un’altra citazione. Una risposta alla volontà di essere sostenibile, di non essere […]

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Life after life, la vita oltre la vita. E non stiamo parlando di un ipotetico aldilà, ma del fatto, che, una volta morti, possiamo in qualche modo essere reimmessi nel ciclo della vita, nella natura.
Rientrare in the circle of life, per fare un’altra citazione.
Una risposta alla volontà di essere sostenibile, di non essere rinchiusi tra alluminio, legno e marmo, in un luogo che sa solo di morte e che spesso diventa una piaga urbanistica per le nostre città. Un modo anche per recuperare il rapporto con i morti e con i tabù legati alla morte, inglobando, con maggiore serenità, questa fase della vita dei nostri cari, nel nostro percorso.

In Inghilterra i cimiteri verdi, dove le lapidi sono sostituite da rigogliosi alberi commemorativi, sono una prassi comune.
Pensaci: questa soluzione soddisfa anche chi ha necessità di vivere il lutto recandosi con frequenza sul luogo di sepoltura. Non potrà portare fiori o pulire la foto o la lapide, ma forse il rapporto potrebbe diventare addirittura più intimo e salutare. Per il parente, ma anche per utenti di passaggio, significherebbe vivere uno spazio naturale, verde, che magari esplode di vita, godendo della pace di quel luogo e, se qualcuno ne sente il bisogno, perché no, facendo quattro chiacchiere con quell’albero, riparati dalle sue fronde.

Dispersione delle ceneri e nuove sepolture ecologiche.
Le soluzioni progettate in tal senso sono davvero varie. Ma non tutte lecite nella totalità dei paesi, specialmente in Italia.

Capsula Mundi.
È un progetto italiano di Anna Citelli e Raoul Bretzel: un baccello a forma di uovo, in cui il corpo del defunto è posto in posizione fetale all’interno di un contenitore in materiale biodegradabile, prima di essere sepolto nella terra. Sopra il luogo di sepoltura, e quindi sopra l’uovo, viene piantato un albero, scelto dal defunto prima della morte o dalla sua famiglia.
Il progetto è anche in esposizione alla Triennale di Milano fino all’1 settembre 2019.

Un vestito funebre con spore di funghi.
Jae Rhim Lee, artista e fondatore di Ceoio, realizza una speciale veste funebre che nel tessuto ospita le spore di diverse tipi di funghi. Questi organismi cresceranno nutrendosi del corpo del defunto, accelerandone la decomposizione.

Compostaggio umano.
Lo stato di Washington è il primo stato Usa a consentire la trasformazione in fertilizzante di resti umani (da maggio 2020), come alternativa alla sepoltura o alla cremazione. Il corpo che viene avvolto in un sudario e posizionato in un lungo vaso cilindrico, per essere poi adagiato su un letto fatto di materiale organico, come paglia, erba medica, trucioli di legno, erba medica e paglia. Si accellera l’attività microbica aspirando periodicamente l’aria e fornendo ossigeno. In un mese circa i resti vengono ridotti in compostaggio e possono essere usati come concimi.

Bara ecologica e biodegradabile.
Di Shaina Garfield l’idea di realizzare una bara ecologica, Leaves, che utilizza un fungo per aiutare a biodegradare il corpo in modo che si decomponga rapidamente, fertilizzando il terreno circostante. Il corpo viene avvolto in cotone naturale, posato su una superficie di legno di pino, fissato con una rete tessuta di corda che è stata allacciata con spore fungine.

“Negli Stati Uniti, consumiamo immense quantità di risorse per fare le nostre bare, emettiamo tossine nell’aria durante la cremazione e contaminiamo la nostra acqua durante l’imbalsamazione”, ha spiegato la Garfield.
In Gran Bretagna si utilizzano molto il vimini e il cartone. Ma più di recente si sono adoperati anche la foglia di banana, il bambù, la lana. Una delle principali industrie tessili del Regno Unito, Hainswort, ha registrato un aumento del 700% della domanda di bare di lana nel 2011-2012. E le bare sono talmente piaciute a Carlo d’Inghilterra, che le espose a casa sua in occasione di una fiera ecologica.

Barriere coralline artificiali.
Ceneri mescolate con una speciale miscela di cemento per creare con esse una sfera che verrà poi fatta affondare nei pressi della barriera corallina preferita, dove sarà colonizzata da microrganismi e creature varie.
Si chiama Eternal reef e sostiene la vita marina in un momento in cui le barriere coralline tradizionali subiscono un deterioramento significativo.

Urna in bioplastica.
Un’urna a forma conica, in cui le ceneri del defunto vengono rilasciate gradualmente nella natura.
Il progetto è dello studio Nienke Hoogvliet che ha sfruttato un metodo per trasformare le acque reflue, partendo in particolare dai batteri presenti nelle acque di scarico, in bioplastica, che combinata alle ceneri dà vita a questa urna di cremazione sostenibile.

Bios Incube di Bios Urn.
Il primo incubatore ad albero progettato per l’aldilà: un sistema intelligente che funziona insieme a Bios Urn, un’urna biodegradabile che conserva le ceneri cremate. L’incubatore viene fornito con un seme all’interno che diventerà un albero e la crescita della pianta viene monitorata tramite un’app per smartphone. Il tutto è accessoriato con un sistema di auto-irrigazione incorporato che si attiva da un dispositivo collegato alla superficie del terreno.

Riduzione in cenere con idrolisi alcalina.
Invece del fuoco, l’idrolisi alcalina, per riportare il corpo ai suoi elementi base.
Il liquido sterile privo di DNA che risulta viene restituito al ciclo dell’acqua, mentre le ceneri ossee che lo accompagnano rimangono in un’urna da dare ai propri cari. Con questo procedimento si riducono le emissioni di gas serra di un funerale di circa il 35%.

Dispersione delle ceneri e le nuove sepolture ecologiche in Italia.
Esiste una legge nazionale che permette la dispersione delle ceneri nel terreno, in aree a ciò appositamente destinate all’interno dei cimiteri, in natura o in aree private, mentre è vietata nei centri urbani (art. 3, L. 30.3.2001 n. 130). L’applicazione della legge è demandata a livello locale, per questo è sempre bene informarsi presso gli uffici preposti.

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COME AVVIENE UNA CREMAZIONE: https://www.paternostrosnc.com/come-avviene-una-cremazione-2/ Tue, 04 Jun 2019 06:39:00 +0000 https://www.paternostrosnc.com/?p=1290 In Italia, e nel mondo, è sempre più usuale il rito della cremazione post mortem. La cremazione è una pratica molto antica praticata anzitutto in Medio Oriente ed in Asia. In Italia le prime testimonianze di incinerazione dei cadaveri risalgono al neolitico. La pratica, però, si è diffusa solo a partire dalla media età del […]

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In Italia, e nel mondo, è sempre più usuale il rito della cremazione post mortem. La cremazione è una pratica molto antica praticata anzitutto in Medio Oriente ed in Asia. In Italia le prime testimonianze di incinerazione dei cadaveri risalgono al neolitico. La pratica, però, si è diffusa solo a partire dalla media età del bronzo. Con il Cristianesimo questa pratica decadde, dando spazio alla sepoltura.

Nel 1963, a seguito del Concilio Vaticano II, la Chiesa Cattolica ha disposto la sepoltura ecclesiastica anche per i fedeli che hanno scelto di farsi cremare, a condizione che la loro scelta non derivi dalla negazione dei dogmi cristiani. Attualmente in Italia la cremazione è praticata in circa il 10% dei casi. Questo a causa dell’assenza di strutture attrezzate che soprattutto nei piccoli centri non ci sono. Diversa è la situazione nel Lazio e nella Capitale, tanto che è prassi ormai per le onoranze funebri di Roma offrire questo servizio. In termini di legge è vietata la dispersione delle ceneri nei centri urbani, ma è concessa in spazi aperti come il mare, il bosco, la montagna e la campagna. E’ possibile, altresì, depositare le ceneri in spazi riservati all’interno dei cimiteri. Il processo di cremazione avviene attraverso forni molto potenti, capaci di raggiungere temperature di 900-100 gradi centigradi con l’arroventamento delle pareti per mezzo di resistenze elettriche o bruciatori a gas. Meno comuni i forni a fiamma diretta.

La salma viene trasportata presso l’impianto di cremazione dove sarà necessario completare tutte le pratiche burocratiche e legali. In alcuni casi vi è un periodo di attesa pari a 24-48 ore. Durante tale periodo, il defunto è protetto in un’unità di temperatura di refrigerazione controllata fino a quando la cremazione può essere eseguita. La salma adagiata nella bara entra nella camera preriscaldata scorrendo su alcuni binari. In questo passaggio viene sigillata dietro una porta meccanica. Quando la bara brucia il corpo si asciuga grazie al calore, che brucia la pelle ed i capelli. I muscoli si contraggono ed i tessuti molli vengono vaporizzati, mentre le ossa calcificheranno per mezzo del calore.

I gas prodotti dal processo sono espulsi attraverso un sistema di scarico che li purifica eliminando gli odori. Alcuni forni sono in possesso di un postbruciatore secondario per aiutare a bruciare completamente il corpo. Nel caso in cui il corpo non dovesse bruciare completamente, il tecnico addetto alla cremazione dovrà schiacciare i resti parzialmente cremati. Il corpo sarà così ridotto in frammenti e potrà essere raccolto in un vassoio dove raffredderà. Gli oggetti che restano (viti, chiodi, protesi, cerniere) vengono smaltiti secondo la legge.

Così si arriva alla polverizzazione dove i frammenti delle ossa vengono trasformati in sabbia fine. La macchina addetta a tale atto si chiama cremulator. In media ci vogliono circa tre ore per la cremazione di un corpo umano, riducendo così di 3-7 chili di cremains. Le ceneri di cremazione, solitamente, si presentano sotto forma di polvere pastosa di colore bianco. I resti sono trasferiti in un’urna di cremazione e consegnati al parente del defunto per essere conservati in casa, al cimitero, disperi o elaborati affinché il ricordo diventi un diamante.

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Distanza dai cimiteri e case sparse: un caso concreto. https://www.paternostrosnc.com/distanza-dai-cimiteri-case-sparse-un-caso-concreto/ Mon, 03 Jun 2019 05:42:42 +0000 https://www.paternostrosnc.com/?p=1282 Assume rilievo il caso di un proprietario di immobile posto nelle vicinanze di un cimitero: di fronte alla decisione assunta dal Consiglio comunale di ampliare il cimitero locale, riducendo il limite della distanza dalle mura del cimitero alla sua abitazione, a circa 30 metri, anziché rispettare il limite dei 50 metri previsto dalla legge, impugna […]

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Assume rilievo il caso di un proprietario di immobile posto nelle vicinanze di un cimitero: di fronte alla decisione assunta dal Consiglio comunale di ampliare il cimitero locale, riducendo il limite della distanza dalle mura del cimitero alla sua abitazione, a circa 30 metri, anziché rispettare il limite dei 50 metri previsto dalla legge, impugna la delibera dinanzi al giudice amministrativo. Il Comune sostiene che il limite dei 50 metri vale per il centro abitato e non anche nell’ipotesi (nella quale rientra l’immobile della controparte) di case sparse.

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Turismo e cimiteri: l’irresistibile attrazione dei luoghi dell’anima. https://www.paternostrosnc.com/turismo-cimiteri-lirresistibile-attrazione-dei-luoghi-dellanima/ Sat, 25 Aug 2018 15:15:28 +0000 https://www.paternostrosnc.com/?p=1193 “Varcare una soglia, entrare in un luogo considerato ancora tabù, regala sostanza alla vita” scrive Valeria Paniccia nel suo libro “Passeggiate nei prati dell’eternità”. Il suo lavoro è una sorta di guida da leggere come un racconto che invita il lettore a un “turismo insolito e suggestivo: passeggiare in quei luoghi che i più tendono […]

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Varcare una soglia, entrare in un luogo considerato ancora tabù, regala sostanza alla vita” scrive Valeria Paniccia nel suo libro “Passeggiate nei prati dell’eternità”. Il suo lavoro è una sorta di guida da leggere come un racconto che invita il lettore a un “turismo insolito e suggestivo: passeggiare in quei luoghi che i più tendono a rimuovere, i cimiteri, città senza tempo”. L’idea di valorizzare i cimiteri monumentali è venuta recentemente anche al Ministero dei Beni Culturali che nel 2016 firmò un protocollo d’intesa insieme a Sefit. Per rendere più fruibile e smart l’approccio a queste opportunità di turismo alternativo, è prevista anche la realizzazione di un atlante digitale per mappare i siti di maggiore interesse. Attualmente ne esiste una prima stesura scaricabile solo in versione Pdf che comprende: il Cimitero Monumentale del Verano a Roma, il complesso monumentale della Certosa di Ferrara, la Certosa di Bologna, lo Staglieno di Genova, il Cimitero Monumentale di Milano e il Cimitero Monumentale di Torino. La maggior parte di questi cimiteri sono protagonisti nel libro di Valeria Paniccia che descrive tra gli altri anche il celebre Père-Lachaise di Parigi dove “tra piante giganti e antiche” riposano le salme di Oscar Wilde, Marcel Proust, Jim Morrison e Chopin, ma anche quelle di Abelardo ed Eloisa, coppia simbolo di una passione travolgente. Sicuramente ad attirare nel camposanto parigino oltre 3 milioni e mezzo di persone ogni anno è anche l’interesse artistico per le sculture di alcune di queste lapidi. E non è un caso, quindi, che nel 2001 l’Association of Significant Cemeteries in Europe (Asce) abbia promosso il riconoscimento dei cimiteri come patrimonio dell’umanità. I cimiteri dell’Atlante italiano peraltro fanno parte anche della European Cemeteries Route, un percorso che attraversa 67 cimiteri monumentali. A livello mondiale sono 417 i siti d’interesse turistico; l’83,5% è in Europa, ma è proprio l’Italia a detenere il primato con i suoi oltre 190 cimiteri (il 55% dei siti europei) presenti in tutte le regioni, ma in particolare in Toscana, Sicilia ed Emilia Romagna. Da questi dati nasce la volontà del Mibact “di incentivare il turismo lento, diffuso e sostenibile, che decongestioni le grandi città e i grandi attrattori in favore di destinazioni meno conosciute, ma altrettanto ricche di fascino” in linea con il Piano Strategico per il Turismo.

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Le ferie per lutto. https://www.paternostrosnc.com/le-ferie-lutto/ Tue, 24 Apr 2018 14:50:03 +0000 https://www.paternostrosnc.com/?p=1092   Cosa sono i permessi retribuiti per lutto? Quando possono essere richiesti? Per il decesso di quali familiari? Tutti i lavoratori dipendenti hanno diritto, per legge, a tre giorni lavorativi di permesso all’anno per lutto familiare. Si tratta di un vero e proprio permesso retribuito, cioè goduto a spese del datore di lavoro, che si […]

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Cosa sono i permessi retribuiti per lutto? Quando possono essere richiesti? Per il decesso di quali familiari?

Tutti i lavoratori dipendenti hanno diritto, per legge, a tre giorni lavorativi di permesso all’anno per lutto familiare. Si tratta di un vero e proprio permesso retribuito, cioè goduto a spese del datore di lavoro, che si riferisce a giornate lavorative, ossia non comprendenti i giorni festivi e il sabato (nel caso di settimana lavorativa corta), tranne in alcuni casi particolari. Ne possono usufruire anche i lavoratori a tempo determinato, purché dipendenti.

Vediamo come godere delle ferie per lutto e in quali casi è possibile richiederle.

Indice

1 Ferie per lutto: come si richiedono?
2 Ferie per lutto: quando possono essere richieste?
3 Ferie per lutto e ferie tradizionali: cosa succede se coincidono?
4 Ferie per lutto: se non spettano?
5 Ferie per lutto dei dipendenti pubblici

Ferie per lutto: come si richiedono?

Tecnicamente parlando, le ferie per lutto sono dei permessi, regolarmente retribuiti al lavoratore che intende usufruirne. Vediamo come beneficiarne.

Il lavoratore è innanzitutto tenuto a informare il datore di lavoro dell’evento luttuoso e dei giorni nei quali il permesso sarà utilizzato. I giorni da richiedere non devono essere necessariamente consecutivi, poiché la legge prevede semplicemente la possibilità di godere di tre giorni liberi per lutto all’interno dell’intero anno.

La richiesta deve essere accompagnata da documentazione che dimostri il decesso della persona (certificato di morte) o, se prevista, da dichiarazione sostitutiva.

Il termine per poter usufruire delle ferie per lutto è di sette giorni dalla dipartita. Quindi, ricapitolando:

ogni lavoratore dipendente ha diritto, in totale, a tre giorni di ferie per lutto all’anno;
la domanda al datore deve essere inoltrata non oltre sette giorni dal decesso del familiare (sul punto si veda paragrafo successivo).

Ferie per lutto: quando possono essere richieste?
Le ferie per lutto possono essere richieste soltanto per la morte di determinate persone, e cioè:

del coniuge;
del convivente, purché la stabile convivenza risulti da certificazione anagrafica;
di parenti entro il secondo grado (per primo grado si intendono i genitori e i figli; per secondo grado, invece, i nonni e i nipoti) [1].
Non può essere concesso, invece, per il decesso:

del nipote che sia figlio del fratello o della sorella;
dello zio;
del bisnipote e del bisnonno.
Alcuni contratti collettivi nazionali di lavoro (Ccnl) prevedono la facoltà di chiedere le ferie per lutto in un numero maggiore di casi rispetto a quanto stabilito dalla legge statale, ad esempio per la morte degli affini (suocero, genero, cognata, ecc.).

Ferie per lutto e ferie tradizionali: cosa succede se coincidono?
Abbiamo detto che, giuridicamente parlando, le ferie per lutto sono permessi retribuiti. Cosa succede se l’evento luttuoso accade durante le ferie del lavoratore?

In questo caso si applica il principio di effettività delle ferie, già affermato dalla Corte di cassazione [2] e dalla Corte costituzionale [3] con riferimento alla coincidenza di periodi di malattia e di ferie: durante i giorni di permesso per lutto le ferie restano sospese, con la conseguenza che quei giorni non verranno considerati ai fini del computo complessivo delle ferie.

Ferie per lutto: se non spettano?
Se, in base alla legge, non si ha diritto alle ferie per lutto (ad esempio, perché si tratta della morte di un parente oltre il secondo grado), è sempre possibile fare riferimento a quanto stabilito dal contratto collettivo nazionale di lavoro.

Il Ccnl, infatti, o prevede eventi luttuosi che, in deroga a quanto stabilito dalla legge, danno diritto al permesso retribuito oppure stabilisce, negli stessi casi, la possibilità di richiedere un permesso non retribuito.

I giorni di permesso non retribuito dovranno essere poi recuperati secondo le modalità prescritte nel contratto collettivo.

Ferie per lutto dei dipendenti pubblici
Maggiormente favorevole è la disciplina delle ferie per lutto riguardante i pubblici dipendenti. I contratti collettivi di molti comparti (Agenzie fiscali, Università, Sanità pubblica, Ricerca, Enti pubblici non economici, Regioni e autonomie locali, Scuola, Accademie e conservatori, ecc.) prevedono, oltre a quanto previsto dalla normativa nazionale, la facoltà di chiedere fino a tre giorni lavorativi di permesso retribuito (per ogni singolo evento luttuoso e non per ogni anno, come previsto invece per gli altri lavoratori dipendenti) anche per la morte di affini di primo grado (suocero, suocera, genero, nuora).

A differenza degli altri settori, però, i giorni di permesso devono essere consecutivi. Fa eccezione il personale docente della scuola, che può usufruire dei giorni di permesso retribuito per lutto anche in maniera frazionata.

I dipendenti del comparto regioni ed enti locali possono chiedere il permesso anche per la morte di affini di secondo grado (cognati).

In alternativa ai suddetti tre giorni, il pubblico dipendente può chiedere fino a diciotto ore complessive di permesso (anche in maniera frazionata).

I giorni di permesso per lutto sono valutati ai fini dell’anzianità di servizio.

Si ricordi, poi, che le ferie per lutto sono cumulabili con i congedi e permessi per familiari con handicap, previsti dalla legge 104.

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Un saluto eterno grazie alla tecnologia QR. https://www.paternostrosnc.com/un-saluto-eterno-grazie-alla-tecnologia-qr/ Fri, 20 Apr 2018 05:48:05 +0000 https://www.paternostrosnc.com/?p=1081 Ha voluto lasciare un ultimo saluto poco prima che un devastante tumore al colon lo portasse via da questa terra. Questa in breve la storia di Luca Pais Becher, un informatico di Treviso 49 enne morto il 14 Novembre scorso. Becher in poco tempo ha visto la sua vita cambiare completamente, colpito da un tumore […]

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Ha voluto lasciare un ultimo saluto poco prima che un devastante tumore al colon lo portasse via da questa terra. Questa in breve la storia di Luca Pais Becher, un informatico di Treviso 49 enne morto il 14 Novembre scorso. Becher in poco tempo ha visto la sua vita cambiare completamente, colpito da un tumore molto aggressivo ha avuto pochissimo tempo a disposizione, e alla fine grazie alle sue conoscenze informatiche ha lasciato le sue ultime impressioni sulla vita terrena che stava lasciando per sempre.

L’informatico negli ultimi giorni ha infatti scritto una commovente lettera nella quale ripercorre la sua esistenza, parla dell’evoluzione del male che lo ha colpito, ringrazia quanti gli sono stati vicini, e di fatto si congeda con la sua vita. La lettera pubblicata sul suo blog personale (lucapaisbecher.wordpress.com) potrà essere richiamata direttamente dalla lapide. Becher ha infatti prodotto un QR code, quest’ultimo inquadrato da un qualsiasi dispositivo mobile indirizzerà direttamente sul sito personale, e permetterà la lettura di quello che di fatto è un vero testamento morale, di una persona che sicuramente ha lasciato il mondo troppo presto.

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DALLA CITTÀ DEI MORTI ALLA SPERANZA DEL PARADISO https://www.paternostrosnc.com/dalla-citta-dei-morti-alla-speranza-del-paradiso/ Thu, 19 Apr 2018 06:59:56 +0000 https://www.paternostrosnc.com/?p=1077 Dalla fine dell’Impero Romano all’inizio del Medioevo: le trasformazioni del rituale funebre e della visione della vita dopo la morte. Le trasformazioni dei rituali funebri dal Tardo Impero romano all’Alto Medioevo sono state lente, graduali ed hanno subìto l’influsso sempre più forte del Cristianesimo che con il suo nuovo credo e le sue diverse modalità […]

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Dalla fine dell’Impero Romano all’inizio del Medioevo: le trasformazioni del rituale funebre e della visione della vita dopo la morte.

Le trasformazioni dei rituali funebri dal Tardo Impero romano all’Alto Medioevo sono state lente, graduali ed hanno subìto l’influsso sempre più forte del Cristianesimo che con il suo nuovo credo e le sue diverse modalità ha scardinato l’idea della morte propria dell’antica Roma. A seguito di questa trasformazione alcuni passaggi rituali del funerale sono stati completamente dimenticati; altri, al contrario, non solo sono stati tramandati al periodo successivo, ma fanno tuttora parte integrante del culto contemporaneo. Tutto ciò che riguarda l’aspetto relativo alla purificazione del luogo di sepoltura e le offerte alle divinità dell’aldilà è stato rimosso nonostante facesse parte di un retaggio molto antico. La preparazione e vestizione del defunto, la processione funebre e le lamentazioni sono invece alcuni esempi di riferimento di ciò che è stato mantenuto e tramandato nel tempo.

Una dimostrazione può essere quella delle prefiche, ovvero personaggi femminili che nella Roma antica venivano pagati per partecipare al corteo funebre pur non avendo un legame affettivo o di parentela con il morto. Il loro compito era quello di piangere, disperarsi ed elogiare le gesta del defunto quando era in vita a fronte di un corrispettivo in denaro o in beni di sussistenza. Questa figura assai folkloristica non è del tutto scomparsa e fino a pochi decenni fa era caratteristica dei rituali funerari di alcune zone del sud Italia, con il nome di vociferatrice o reputatrice. La tradizione delle prefiche, o piangenti in uso nelle cerimonie funebri dell’antica Roma erano di derivazione Greca. La lamentazione è una modalità che si riscontra in gran parte delle culture religiose sia politeiste che monoteiste e si è evoluta arrivando, seppur con connotazioni diverse, fino a noi. Tuttavia in alcune popolazioni arcaiche il rituale vietava il pianto durante il funerale: gli abitanti dello Yucatan, ad esempio, evitavano di piangere poiché nella loro credenza le lacrime avrebbero bagnato la strada percorsa dall’anima del defunto per raggiungere il cielo rendendo il cammino più difficoltoso.
Il cambiamento più interessante relativo al passaggio dal Tardo Impero al Medioevo, resta comunque quello relativo al significato attribuito alla morte. Con il Cristianesimo infatti è mutato il modo di rapportarsi al defunto e di conseguenza anche la collocazione spaziale della sepoltura all’interno dei margini della città. I Romani avevano grande rispetto per le anime dei morti, praticavano il culto domestico e le omaggiavano con sacrifici ed offerte. Seppellivano l’urna con le ceneri o il corpo fuori dai confini della città perché nonostante l’importanza che gli attribuivano, consideravano il cadavere contaminato.Il Cristianesimo, al contrario, conferisce anche al corpo, oltre che all’anima, un carattere di sacralità. Se nella credenza romana era solo l’anima l’elemento eterno, il Cristianesimo prevede, infatti, che nel giorno del Giudizio Universale anche il corpo fisico sia riportato alla luce. Di conseguenza la pratica della cremazione viene gradualmente ma completamente sostituita con l’inumazione.
I corredi funebri che servivano ad accompagnare il defunto nel viaggio e che per il popolo Romano rivestivano una grande importanza, incominciano man mano a scomparire.
I funerali iniziano ad essere praticati all’interno della chiesa, che diventa, per un lungo periodo, anche il luogo di commemorazione dei defunti nonché luogo di sepoltura dei corpi.

Da questo momento in poi all’anima è concessa una prospettiva diversa e veramente importante: la possibilità della salvezza. L’idea propria dell’anima, intesa come entità che sopravvive alla morte fisica è esistita fin dai popoli più antichi, ed è in qualche modo correlata al rifiuto della morte da parte degli uomini. L’anima ha il compito di mantenere una continuità del rapporto con il defunto affinché il suo ricordo possa sopravvivere nella memoria. Ma a differenza della visone della tradizione politeista, il Cristianesimo costruisce un’immagine del tutto nuova sia dell’anima che del luogo in cui essa andrà a dimorare dopo la morte del corpo. Da questo momento in poi l’anima può aspirare alla salvezza eterna grazie alle azioni compiute dalla persona in vita, alle sue caratteristiche morali ed alla preghiera intesa come mezzo di espiazione. Già dal IV secolo, infatti, cambiano gli epitaffi funebri in cui vengono elogiate le qualità spirituali piuttosto che quelle relative al ruolo sociale e politico.
La città dei morti non è più una triste trasfigurazione della città dei vivi, ma diventa il luogo della liberazione eterna, della quiete e della salvezza: nasce il Paradiso come regno di Dio.
Le prime immagini del paradiso inteso come luogo primordiale della pace e della quiete sono di origine Sumera. Il mito sumerico del Dilmun, datato nel II millennio a.c. è un’anticipazione del paradiso terrestre, ma solo con l’avvento della religione cristiana questo luogo assume la connotazione fisica e spaziale che noi oggi riconosciamo.

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